Tagliavia

tagliavia stemma 1TAGLIAVIA discendono in linea diretta e documentata da Bartolomeo Tagliavia.  I Tagliavia erano inizialmente impiantati a Sciacca e Castelvetrano, dove poi si stanziò stabilmente il ramo primogenito, mentre il secondogenito rimase a Sciacca.
Castelvetrano era uno stato feudale che fu elevato a contea nel XV sec. e a principato nel XVI sec.

Secondo la tradizione, riportata anche dal Marchese di Villabianca, il capostipite della famiglia è Manfredi di Hohenstaufen fratello di Federico I duca di Svevia; Manfredi cambiò l’antico patronimico a causa del soprannome di Capitan Tagliavia che si era guadagnato in battaglia nei suoi  feudi quando aveva tagliato la strada e sconfitto il nemico, prendendolo alle spalle.  Manfredi dalla Svevia si spostò poi a Milano, da questi nacque Costanzo da cui  Guido Tagliavia Hohenstaufen che fu consanguineo e capitano dell’Imperatore Enrico VI.Palazzo Tagliavia S.Giacomo (Sciacca)
Suo figlio Costanzo Tagliavia fu padre di Bartolomeo Tagliavia che visse in gioventù alla corte della Regina Costanza di Hohenstaufen figlia di Re Manfredi e moglie di Pietro III d’Aragona, di cui sua madre era Dama di Corte. Essi vivevano a Palermo nella domus magna del Cassaro e possedevano, tra l’altro, orti e giardini oltre le mura. La Domus Magna era nei pressi della chiesa di S.Maria dell’Ammiraglio o Martorana; alla sua morte nel 1307 Bartolomeo lega di che costruire una cappella nel giardino della Martorana, sulle mura, per servire da tomba alla sua famiglia ed i suoi successori vi si faranno tumulare.  Nel 1296 a Rossano Calabro, in piena guerra del Vespro, Bartolomeo ottiene da Federico II d’Aragona la riconferma del feudo della Gazzella in Calabria concesso in precedenza al nonno materno. Bartolomeo  nel 1299, a Polizzi, fu investito dal Re Federico II d’Aragona Re di Trinacria dello Stato feudale di Castelvetrano, da cui era stato scacciato per fellonia  Tomaso da Lentini (con esclusione della sola foresta di Birribaida che il Re si tenne come riserva di caccia) e che vi aveva costruito il nucleo del Castello; Bartolomeo fu anche investito dei feudi di Sommatino e Ravanusa.  Ebbe poi concessi i feudi di Belice e Pietrabelice con privilegio dato a Castrogiovanni il 12 settembre 1306. Probabilmente fu Bartolomeo, insediandosi a Castelvetrano, ad adottare lo stemma con la palma fruttifera sradicata, sostituendolo a quello Hohenstaufen  dei tre leoni neri passanti che comunque si ritrova spesso in passato inquartato con la palma.
le Cariatidi di Palazzo S.GiacomoIl figlio Nino I, secondo Barone di Castelvetrano si imparentò con la Casa Reale aragonese di Sicilia per il suo matrimonio con Teodora D’Aragona.  Nino I nel proprio testamento datato 7 ottobre XIV Ind. 1345, dispone tra l’altro di voler essere seppellito nella propria Cappella denominata “di S.Giuliano”, nel monastero della Martorana a Palermo; nello stesso documento ricorda oltre ai i suoi possedimenti nella città di Palermo anche l’altra sua casa a Castelvetrano nel sito ove in precedenza sorgeva un vetusto castello; per testamento istituì il fedecommesso agnatizio maschile primogeniale. Ci furono in seguito altre alleanze con la famiglia Aragona, tant’è che furono uniti i due cognomi divenendo Tagliavia Aragona finchè il cognome Aragona per la sua importanza fu anteposto e sostituito ( caso dei Pignatelli Aragona Cortes).
Altra illustre parentela regale dei Tagliavia Marchesi di San Giacomo è quella con la sovrana Casa di Castiglia tramite il matrimonio di Nino II Tagliavia  in seconde nozze con Dña Eufemia Manuele vedova di Francesco I Ventimiglia, diretta discendente dall’Imperatore Federico di Svevia detto il Barbarossa e del Re di Castiglia Ferdinando il Santo. Nino II ebbe conferma dei privilegi nel 1390. Il figlio Baldassare Tagliavia, V Barone di Castelvetrano, sposa la figlia di 1 letto della matrigna, Donna Pina Ventimiglia Emanuele. Muore il 14 settembre 1452.

Palazzo Tagliavia di San Giacomo - Sciacca

La stirpe dei Tagliavia Aragona si divide successivamente in due rami, quando Baldassare, quinto Barone di Castelvetrano, sposa la predetta Dña Pina Emmanuel agli inizi del ‘400. Baldassare ebbe tre figli: Nino III da cui discende il ramo primogenito dei Pignatelli Aragona Cortes Principi del SRI e Duchi di Terranova; Giovanni (senza eredi) e Bartolomeo da cui ha origine il ramo secondogenito dei Tagliavia Marchesi di S. Giacomo il cui casato continua nei Baroni Martinez Tagliavia di S.Giacomo, unici diretti discendenti dei Tagliavia-Hohenstaufen.
Bartolomeo fu Barone del Feudo e delle Terre di Pietra Belice e di Burgio Millusio, S.Bartolomeo, Tabasi, Guardabasso, Scunchipani e Grattavoli; il feudo di Grattavoli è ancora oggi di proprietà della famiglia Martinez Tagliavia di San Giacomo. Bartolomeo Tagliavia sposò nel 1445 la nobile Beatrice Termine di Nicolò, il cui avo era  Oliviero da Termes, occitano, crociato e Gran Capitano di Luigi IX il Santo,  che combattè contro il Grande Sultano Baibars a S. Giovanni d’Acri e fu a capo di una crociata indetta dal Papa Gregorio X  nel 1273.
Tra i discendenti, Giuseppe Maria Tagliavia ebbe il titolo di Marchese di San Giacomo con Privilegio del re Carlo II dato a Madrid il 22 marzo 1671. Sposò Antonia Marchese e Termine dei P.pi della Scaletta.

Antica fotografia di Palazzo S.GiacomoA Sciacca, i Tagliavia di San Giacomo dimorarono nel Palazzo San Giacomo ancora oggi di proprietà della famiglia.  L’ultima Tagliavia di San Giacomo fu Donna Lina, figlia del Marchese Antonino Tagliavia Marchese di San Giacomo e di Donna Antonina Imbornone, che sposò il Barone Gaetano Martinez. Il loro figlio Barone Nino unì i due cognomi e i due casati sotto il nome di Martinez Tagliavia di S. Giacomo con riconoscimento di Re Umberto di Savoia e della Repubblica Italiana.

Il Barone Nino Martinez Tagliavia di S.Giacomo il  3 dicembre 1942 sposò la Nob. Eugenia Calascibetta, da essi nacquero Gaetano e Giovanna che sposò Mario Scaccianoce Pantaleo.

Il Barone Gaetano Martinez Tagliavia di S.Giacomo, Diplomatico di carriera e già Ambasciatore d’Italia,  Cav d’On e Dev. del S.M.O. di Malta, Gran Croce di Giustizia del S.M.O. Costantiniano di S.Giorgio (Ramo spagnolo), il  27 ottobre 1983 sposò Virginia Fatta dei Baroni della Fratta.

 

Particolare di una Cariatide di Palazzo S.GiacomoLa famiglia, nella sua linea primogenita, è stata decorata da altissime cariche annoverando vari Vicerè di Sicilia, di Catalogna, Cavalieri del Toson d’Oro, Grandi di Spagna, Grande Almirante di Spagna e porporati del Vaticano.
La famiglia Tagliavia raggiunge l’apice della sua potenza nel ‘500 con Carlo Tagliavia Aragona, detto Magnus Siculus, Principe dello Stato e Terra di Castelvetrano il 28 aprile 1564: le alleanze familiari, gli stati feudali sempre più cospicui tra cui Terranova secondo titolo del Regno, la vicinanza politica con la casa d’Austria-Spagna, fanno dei rappresentanti di casa Tagliavia-Aragona i referenti privilegiati di Filippo II e Filippo III di Spagna. Carlo I Tagliavia fu Governatore di tutta la monarchia spagnola, tutore di Filippo II in giovane età, Cavaliere del Toson d’Oro, Grande di Spagna di 1 Classe, protettore delle arti e degli artisti. A Palermo, si devono a lui, tra l’altro, l’apertura della odierna Piazza Bologni, la posa della I pietra del nuovo porto, la costruzione del Baluardo d’Aragona a Porta Carini, la sistemazione del Cassaro e il nuovo piano urbanistico della città. Si fece costruire nella piana della Conca d’Oro una famosa villa in contrada Siccheria Quattro Camere, con grande giardino e camera dello scirocco, che poi fu ceduta ai Cappuccini e costituì il nucleo del loro Convento. Morì a Madrid nel 1599.  Marchese di San Giacomo Antonino TagliaviaBaroni Gaetano e Lina Martinez col piccolo Nino Il figlio di Carlo II Tagliavia Aragona, Diego Tagliavia e Aragona 4 Duca di Terranova, Principe di Castelvetrano sposa  Stefania Mendoza Cortez, pronipote del Conquistatore del Messico, ha come unica figlia Donna Giovanna Tagliavia Aragona Cortez. Con questa si estingue in linea maschile la discendenza del ramo primogenito di casa Tagliavia: Giovanna si sposa con Ettore Pignatelli Duca di Monteleone, e da loro ha origine la famiglia Pignatelli Aragona Cortez che erediterà tutti i feudi e i titoli di casa Tagliavia. Essi risiedevano a Palermo a Palazzo Monteleone dietro Piazza S.Domenico, fastoso e grandioso Palazzo  dal famoso e vasto giardino, e annesso teatro, recentemente oggetto di uno studio di Adriana Chirco  su Per, rivista di “Salvare Palermo” nn. 29 e 30 , 2011.  Essi avevano precedentemente abitato nel vicino palazzo di Via Bara divenuto poi Palazzo Lampedusa. Il grande complesso di Palazzo Monteleone andò distrutto in seguito agli smembramenti dovuti all’apertura della via Roma del Piano Giarrusso; il Palazzo, poiché i proprietari avevano dimora a Napoli, era stato dato in affitto all’Istituto Mamiani e poi abbattuto per l’edificazione dell’attuale Palazzo delle Poste. Per alcuni anni Loro villa e residenza fuori città fu anche la famosa Villa Pignatelli Aragona Monteleone di Piazza P.pe di Camporeale a Palermo, poi divenuta sede dell’Istituto del S.Cuore.

Ottavio Tagliavia Aragona figlio di Carlo I, Grande Almirante del Regno, grande condottiero, fu capo delle galere siciliane  e fu proprietario del  palazzo ad angolo tra Via Bara e l’odierna Via Lampedusa,  che in epoca successiva fu acquistata dai Tomasi, abitazione amata di Giuseppe Tomasi di Lampedusa autore del Gattopardo, e distrutta dai bombardamenti della 2 guerra mondiale, recentemente oggetto di un profondo restauro e riedificazione in chiave moderna degli antichi spazi.
A Castelvetrano, i Tagliavia ebbero dimora nel Castello federiciano, che rimaneggiarono, ed ebbero come monumento sepolcrale la Chiesa di San Domenico, fondata da Giovanni Tagliavia Ventimiglia nel 1470. Recentemente la Chiesa è stata restaurata e nuovamente aperta al pubblico; essa suscita molto interesse per la pregevolissima fattura e le opere ivi contenute;  vi si trova tuttora il monumento sepolcrale della famiglia. Vi sono stati molti studi e tesi di laurea su questa chiesa e sulla famiglia tutta.