Cenni storici

Palazzo Tagliavia di S.Giacomo

Le prime notizie storiche del Palazzo Tagliavia di San Giacomo di Sciacca risalgono alla prima metà del ‘400, quando alla Porta Bagni, che segnava il limite della città ad Est verso Girgenti, venne costruito il Palazzo appartenente probabilmente alle fortificazioni urbiche e a guardia della città, con annessa torre e baglio, dal Barone di San Bartolomeo e di Borgetto, Bartolomeo Tagliavia, terzogenito del V Barone di Castelvetrano Baldassare Tagliavia.

Bartolomeo sposa Beatrice Termine figlia del nob. Nicolò e discendente da quell’Oliviero da Termes che accompagnò Luigi IX il Santo Re di Francia alle Crociate in Terra Santa nel XIII secolo.

Si trattava infatti di un palazzo fortificato, come testimoniano anche i 2 passaggi segreti scoperti nel XIX sec. che portavano l’uno al mare e l’altro verso la montagna. Al primo si accedeva attraverso un finto armadio di legno posto nella camera da letto del Marchese.

Palazzo Tagliavia di S.GiacomoLa Porta Bagni è stata demolita, insieme alle mura, intorno al 1861 in seguito all’annessione al Regno d’Italia. Nel piano fuori Porta Bagni si accedeva alla Chiesa e al Monastero di S.Maria delle Giummare fondato verso il 1100, mentre all’interno delle mura a poca distanza dal Palazzo Tagliavia di San Giacomo, lato monte si apriva l’accesso principale, detto Porta del Cotogno, del Castello Vecchio di Sciacca,  appartenente ai Perollo, con cui erano strettamente imparentati i Tagliavia e passato poi ai Peralta.

Contiguo al Palazzo Tagliavia di San Giacomo, e inglobato ad esso, è il cd.  Palazzo della Zecca, dove appunto era stata istituita una zecca che coniò moneta sotto la signoria dei Peralta.

 

Palazzo S.Giacomo e Palazzo della Zecca-cortile RomanoLapide che ricorda l'antica zecca del palazzo S.Giacomo Le fonti storiche – lettere regie di Federico II del 1311 e di Federico III d’Aragona del 1375 – sono state soccorse dai ritrovamenti archeologici. Degli antichi coni e residui monetali furono ritrovati in loco nel 1770 in occasione di lavori di restauro: una lapide fu affissa sul muro esterno del palazzo della Zecca a ricordo del ritrovamento.

Nello stesso Palazzo della Zecca nacque nel 1730 il pittore Mariano Rossi, e numerosi dei suoi quadri presero posto nella quadreria Tagliavia di San Giacomo.

 

 

Nel 1812 vennero iniziati i lavori di ristrutturazione del Palazzo in stile impero, il progetto fu assegnato all’Architetto Salvatore Gravanti (Sciacca 1785-1867), che si occupò anche della sistemazione del giardino costruendovi al centro il padiglione cinese.

la villa S.Giacomo

Il Palazzo venne sopraelevato e venne decorato il fronte lato mare con bande e fregi in stile impero e quattro grandi cariatidi centrali. Il fronte su Via Licata, lato monte, fu unificato e decorato con paraste e due grandi stemmi sormontanti gli accessi. Il fronte sulla Piazza Friscia fu ristrutturato alla metà dell’Ottocento dallo stesso Architetto Gravanti in stile neogotico.

 

IMG_0463 copiaNel 1834 Re Ferdinando II di Borbone durante il suo viaggio in Sicilia fu ospite a Palazzo insieme alla Regina Maria Teresa d’Austria e altri. Furono ospiti del Marchese di San Giacomo Don Giuseppe Tagliavia Aragona; una lapide all’interno del palazzo commemora l’evento. Viene conservata la balza del copriletto reale ricamata in fili d’argento. Re Ferdinando donerà al Marchese 2 grandi vasi di Capodimonte sui quali spiccano i gigli reali, due legumiere con i gigli reali ancora in possesso degli eredi e concederà al Palazzo il privilegio dell’immunità giudiziaria che rimarrà in vigore fino all’avvento del Regno d’Italia.

Nel 1848 A Palazzo si riunì il Comitato Rivoluzionario per il Risorgimento Italiano con a capo Saverio Friscia, da cui prenderà nome la Piazza di Porta Bagni.

Parte Est del Cortile di Palazzo S.Giacomo, Sciacca.Nel 1960 vengono abbattuti la villa del Palazzo con il padiglione in stile cinese progettato dal Gravanti al posto dei quali vengono poi innalzati due alti edifici moderni.

Il Palazzo viene suddiviso in due parti, la parte destra, Ovest, viene a sua volta suddivisa tra vari eredi, svuotata, suddivisa internamente in numerosi appartamenti e sopraelevata.

La parte Est del Palazzo rimane l’unica parte antica dell’edificio, senza alcun cambiamento né ristrutturazione. Negli anni ’80 il Barone Nino Martinez Tagliavia di S.Giacomo restaura alcuni ambienti mai utilizzati, recuperando quanto possibile all’interno e all’esterno della dimora e ricostituisce la sala d’ingresso riattando anche la scala esterna sul cortile e provvedendo a mantenere l’aspetto signorile della sua Dimora.

Gocciolatoio

 

gocciolatoio medievaleA partire dagli anni 2000 il figlio, Barone Gaetano Martinez Tagliavia di San Giacomo, restaura la parte finora inutilizzata dell’ultimo piano del palazzo, il lato est, ove sono stati rinvenuti gocciolatoi medievali e le antiche capriate dell’epoca nonché le vecchie aperture. I gocciolatoi potrebbero essere la testimonianza dell’antica torre che fiancheggiava il primo palazzo, all’epoca fortificato, essendo a difesa del bastione orientale della città.

Nel 2007-8 si è data esecuzione al restauro della facciata monumentale Sud. E’ in previsione il restauro delle facciate Nord ed Est su Via Licata e Piazza Friscia.