I TERRENI
I terreni delle nostre campagne a Grattavoli, adagiati sulle colline tra i territori di Sciacca, Sambuca e Caltabellotta, offrono uno splendido panorama sulla costa meridionale della Sicilia verso Menfi e Selinunte. I terreni hanno delle aspre bellezze, con cuspidi rocciose disseminate di palme nane: anticamente il feudo era denominato anche Grattavoli Vaccarìa perchè era prevalentemente un pascolo ricoperto dalle piante naturali di giummarra, nome siciliano per intendere la palma nana (Chamaerops humilis); ancora tuttora alcune tenute del Feudo sono denominate Giummarrìa.
La parte superiore, a monte, è alle falde di una parete rocciosa in cui si aprono numerose grotte utilizzate in epoca romana e bizantina come abitazioni, ripari, e necropoli. E’ sede di un parco archeologico-naturalistico. Altre numerose grotte naturali si aprono in altri luoghi del feudo, tra cui la cd. “Grotta del Barone” .
Il feudo, anticamente adibito a pascolo, nei primi decenni del ‘900 fu dissodato e destinato ad attività cerealicola; successivamente negli anni ’40 alcune tenute furono impiantate ad oliveto e infine, negli anni ’70, la gran parte delle tenute coltivabili sono state impiantate a vigneto.
La sua antica destinazione era esclusivamente quella di allevamento di bestiame, mandrie di bovini e greggi di pecore che davano ottimi e profumati formaggi.
Si estende all’altezza media di m. 500 slm. è caratterizzato da terreni calcarei freschi e sciolti, vocati alle coltivazioni di vigneti e agli uliveti. Le tenute ad olivo sono esposte a Sud e riparate dai venti freddi.
Le cultivar dell’oliveto sono cerasuola e biancolilla, è presente anche una minor quantità di nocellara.
L’olio è fruttato, leggero e sapido.
STORIA
Il feudo di Grattavoli è di proprietà della famiglia Tagliavia di San Giacomo, provenendo da eredità Di Michele e Termine, dal 1445. Diventa Baronia di Grattavoli nel 1450 dopo che Bartolomeo Tagliavia Barone di S. Bartolomeo sposa Beatrice Termine nel 1445. Questa aveva ereditato dal fratello Antonio morto senza figli i feudi di Grattavoli, Tabasi e Guardabasso a lui pervenuti dal suo matrimonio con Lucrezia Di Michele. Il feudo di Grattavoli fino agli anni ’50 del 1900 era di circa 480 ettari.
L’OLIO
Nelle nostre tenute di Grattavoli si produce un olio extravergine di oliva di particolare qualità, dalle cultivar di Biancolilla, Cerasuola e Nocellara del Belice. Gli ulivi sono coltivati naturalmente, senza l’uso di nessun pesticida nè concime. L’olio è fruttato, leggero e sapido.
L’olio viene venduto in bottiglie da 500 ml. che si possono spedire ovunque, singolarmente o in cartoni da 6 bottiglie.
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